Addio alla Coppa Italia con il due a uno del Palermo (Ibrahimovic)

Titolo alla partita: Ce ne faremo una ragione

Peccato, dispiace. Se Binho fosse capace di buttarla dentro, si andava in vantaggio e si vinceva facile giocando in contropiede. Invece paghiamo la scarsa ampiezza delle variabili offensive: è questo il nodo tecnico per la prossima stagione, il passaggio chiave per tornare competitivi anche in Europa. Senza Ibra abbiamo avuto buoni risultati ma medie realizzative insufficienti. E se andiamo sotto fatichiamo esageratamente a ribaltarla.

Gattuso? Non si fa. O tempora, o mores: Rivera, Baresi e Maldini erano un'altra cosa. Ma questi moralismi e questa richiesta di chiarimenti (più esplicito di così…) e scuse da chi fa ombrelli o ha elevato a simboli gli sportivissimi Materazzi o Mourinho proprio non ci sta.
 

Due a due in casa con il Palermo (Ibrahimovic, Emanuelson)

Titolo alla partita: Senza capo né coda

Brutta partita di un Milan che perde le distanze dopo venti minuti e non le trova più. Prevedibilmente, verrebbe da dire. Due i punti di scollamento della squadra.

Il primo è Papastathopoulos. Ha ottimi mezzi ma vederlo giocare suscita domande inedite: com'è possibile che un professionista sbagli i movimenti della zona che di solito si imparano a 13-14 anni? E attenzione: nulla di isolato perché gli errori sono quelli già visti a ripetizione contro la Juve, sei mesi fa.
Il secondo è Pirlo. Con questo sistema di gioco davanti alla difesa può stare solo in poche situazioni, mentre da mezzala può fare cose notevoli. Stasera non era una di quelle, anche perché rientrava dopo mesi e lo si è esposto a una figuraccia.
Incrociate le due prestazioni. Dietro c'è Sokratis che va a vanvera, quindi Thiago non si fida e la difesa non sale. A metà Pirlo non si fida ad attaccare presto l'avversario e rincula. Esito: la squadra si spacca a metà. Il cane che si morde la coda.

Anche Allegri ci mette del suo. Se la scelta del greco puzza di mercato, quella di non spostare o sostituire Pirlo è un mistero (Seedorf si tenga pure la sua rabbia, che serve fresco sabato).

Piace Emanuelson: ma se a fare il terzino imparò persino Serginho, perché non provarci?

Due note estremamente positive della serata: per l'ultima volta abbiamo visto il greco con la nostra maglia; tutti avranno sicuramente detto a Gattuso di non presentarsi mai più con quel codino e non succederà più.

Poi, va beh. La qualificazione la andiamo a prendere in Sicilia. In finale un derby con un'Inter che avrà recuperato le forza.

Tre a zero al Bari (Ibrahimovic, Merkel, Robinho)

Se il momento non fosse delicato, non avrebbero giocato così tanti titolari. Ironia della sorte, si fa male quello messo in campo per ultimo. Anto’ ci sta quasi. Marione Yepes è un figo. Merkel non so quanto valga, ma qualcosa si intravede. Quando gioca Oddo, bollito, si vede comunque che lui è stato un laterale vero, altroché i nostri: usarlo di più?

Milan – Udinese 0-1

L’eliminazione non dispiace a nessuno. Andare contro la Roma tra una settimana sarebbe stato un inutile impegno in più, molto meglio aver guadagnato due mercoledì liberi. Ma c’è modo e modo di farsi eliminare e noi abbiamo scelto il peggiore. Se qualcuno pensa che sia un dettaglio, si sbaglia.

Qualche domanda: non è ora che torni in porta Abbiati? Sicuri che Kaladze non potesse giocare il derby? Sicuri che in un’annata di transizione il giovane Di Gennaro dovesse andare in prestito? Riusciranno i protagonisti a capire che Huntelaar non va bocciato, nonostante tutto? Quanto peserà il derby sul resto della stagione? A Livorno e Bologna l’ardua sentenza.

In pratica

In pratica per non giocare la partita di Coppa Italia quattro giorni prima del derby abbiamo rinviato di un mese quella con la Fiorentina, mettendola una settimana dopo quella contro il Manchester. Ne devo dedurre che teniamo molto alla Coppa Italia e che contiamo di vincerla?

Aggiornamento. Il comunicato del Milan di questa sera cambia le cose. Ma il calendario lo decide l’Inter? Assurdo.

 

Bye bye Coppa Italia

Usciamo a testa alta dopo aver lottato per tutti i 120′ contro una bella squadra che ci teneva più di noi e che ha giocato per 60′ con l’uomo in più. Niente da eccepire. Anche perché Ancelotti nel postpartita è stato più volte sul punto di lasciarsi scappare di nuovo dichiarazioni come quelle di un anno fa.

Nota di grande merito per Dida, che ha fatto un partitone. Emozione per il gol di Shevchenko: sbaglia davanti al portiere perché non è tranquillo, ma sappia che non deve farsi perdonare nulla e deve solo essere egoista in campo. Impressionante la crescita di condizione di Ronaldinho nel giro di 5-6 settimane: al 120′ scattava ancora. Però qualcuno ha capito il senso di togliere Shevchenko anziché uno dei due brasiliani? Da qui a domenica si recupera, per carità, ed è vero che non si poteva sapere che ci sarebbero stati i supplementari. Ma io avrei fatto diversamente.