Fermati a Firenze

Titolo alla partita: Due punti persi

E come si dovrebbe titolare se non così, dopo aver avuto quattro-cinque palle gol nette a zero, un gol regolare annullato e uno-due rigori negati? Che il gioco non scivolasse via leggero e frizzante era prevedibile, un po' per come siamo fatti noi e un po' perché era immaginabile che Delio Rossi, appena arrivato, avrebbe badato alla sostanza. Abbiamo fatto bene per cui dà molto fastidio aver interrotto la striscia di vittorie e noon aver fatto valere la legge del più forte. Anche se, con il senno di poi, ci può stare, perché non si può sempre vincere. 

Pato merita sempre due righe a parte. Sinceramente mi aspettavo che entrasse bene: andate a rivedere la sua storia, dopo gli infortuni torna sempre voglioso e carico. La temperatura bisogna misurargliela a distanza. Purtroppo però anche ieri s'è avuta conferma che lui e Ibra parlano linguaggi calcistici diversi: quando è entrato lui, Ibra è calato.

Da Firenze portiamo via due indicazioni positive. La prima è che, quando è servito, abbiamo ritrovato compattezza e concentrazione in fase difensiva. La seconda è che stiamo ancora bene: cosa che vale più dei due punti persi.

Ora proviamo a divertirci con il Barcellona. In fondo c'è davvero poco da perdere e tanto da guadagnare, se quel 10% di chance diventerà realtà.

Presentazione Fiorentina-Milan

Sabato 19 novembre 2011 – ore 20,45
Dodicesima  giornata Serie A 2011-2012
 

 
BILANCIO CONFRONTI DIRETTI A FIRENZE
(campionati a Girone unico)
 
Giocate: 71
Vittorie Fiorentina: 29
Pareggi: 19
Vittorie Milan: 23
Gol Fiorentina: 107
Gol Milan: 95

 
Fiorentina-Milan da come si evince dal rapporto gol/partite, è una partita che ha quasi sempre regalato gol, infatti la media gol è di 2,85. Lo 0-0 è uscito solo 6 volte nei 19 pareggi, poco meno di 1/3 quindi.

La prima partita si è giocata il 31 gennaio 1932, un secco 3-0 per i viola con doppietta di Prandato nel primo tempo al 28° e 31° e terzo gol al 41° della ripresa di Galluzzi.
 
Dopo ben cinque sconfitte consecutive, finalmente la prima vittoria nella stagione 1936/37, 14ª giornata il 3 gennaio 1937, 2-1 con tutti i gol nella ripresa con Gabardo al 19° e Boffi al 29° per il Milan e Piccini al 31° per la Fiorentina.
 
Il primo pareggio arriva solo nel 1951 il 27 maggio alla 36ª giornata 1-1. Galasso (FI) al 25° primo tempo e pareggio di Gren al 26° del secondo tempo.
 
Come scritto all’inizio Fiorentina-Milan ha riservato spesso partite con molti gol, il mio primo ricordo nitido, anche se seguivo il Milan da 3-4 anni, è stata la partita giocata il 15 novembre 1970 un 5-2 scoppiettante per il Milan dopo aver chiuso sul 3-0 il primo tempo con gol di Combin e doppietta di Pierino Prati. Il secondo tempo ci portiamo sul 4-0 con Biasiolo, poi capitan De Sisti accorcia le distanze prima che Combin segni la sua doppietta personale e che il compianto Alessandro Vitali, che non ebbe molta fortuna a Firenze dopo una stagione esaltante l’anno prima a Vicenza, chiude la partita sul 5-2 finale. Naturalmente ho dovuto fare una ricerca per i nomi dei marcatori, ricordavo a memoria solo la doppietta di Prati.
 
La partita  in assoluto con più gol penso ce la ricordiamo un po’ tutti, a meno che non ci seguono bambini di 10/12 anni… il roboante 7-3 del 4 ottobre 1993 (5ª giornata), vantaggio viola con Baiano al 14°, poi inzia la carica rossonera con 4 gol: Massaro al 25°, Lentini al 34°, Gullit al 42° ed ancora Massaro al 45°. Nella ripresa la rete di Effenberg al 3° illude un po’ i tifosi, ma Van Basten al 34° e Gullit al 42° portano il risultato sul 6-2. Sembrava finita ma negli ultimi due minuti altri due gol, Di Mauro al 44° ed ancora Van Basten al 45°.
 
Per la presentazione ho scelto per la foto Luciano Chiarugi, detto cavallo pazzo, che nell’estate del 1972 passò al Milan. È stato un giocatore al quale sono rimasto molto affezionato, mi piaceva il suo modo di giocare e batteva dei corner ad effetto (segnò anche qualche gol…) che mi facevano impazzire e nel campetto vicino casa cercavo sempre di imitare. Come non ricordare poi la punizione al 3° minuto della finale della Coppa delle Coppe del 1973 a Salonicco contro il Leeds.
 
Gli ultimi 4 campionati ci hanno visto uscire sempre con 3 punti dall’Artemio Franchi, 1-0, 2-0, 2-1 ed ancora 2-1 l’anno scorso. Saremo bravi ad innestare la quinta?

Riflessioni dopo 10 giornate

Approfittando della pausa Nazionale, divertiamoci a tirare un po’ le somme della stagione a circa ¼ della stagione, 10 partite giocate su 38.
 
Durante la campagna acquisti abbiamo un po’ tutti sognato (e sperato) che il presidente mantenesse la sua promessa circa il fantomatico “Mister X” o per lo meno stando alle dichiarazioni di A.G. che avrebbe messo mani al portafogli per “farci” un “costoso regalino post-scudetto”. Regalino che io personalmente credevo sul serio arrivasse e che fosse Fabregas.
 
Evidentemente sono sempre il solito “ingenuo sognatore”… perché l’esperienza mi dovrebbe insegnare che succede sempre il contrario come successe ad esempio nel 2002 quando affermò che mai e poi mai avrebbe comprato una bandiera come “Sandrone Nesta” ed io mi fregai le mani e mi vantai con gli amici sicuro che da lì a poco sarebbe arrivato…
 
Chiudendo la parentesi mercato anche perché poi all’ultimo giorno sono arrivati Aquilani e Nocerino che fino ad oggi hanno un rendimento superiore alle attese, ma soprattutto perché è stato uno dei motivi di “forti discussioni” nel blog, esaminiamo la parte esclusivamente tecnica. 
 
Partenza a dir poco disastrosa, allietata fortunatamente dalla conquista della Supercoppa contro i cuginastri, vuoi perché le squadre di Allegri partono sempre con il motore imballato, ma soprattutto per la incredibile serie nera di infortuni. 
Solo la forza di carattere di questa squadra ci ha permesso di non cadere subito alla prima giornata rimontando due gol alla Lazio. La prima vittoria è arrivata alla 4ª partita (5ª giornata n.d.r.) col derelitto Cesena con un “gollazzo” di Seedorf ai primi minuti per poi “riuscire” anche a soffrire per portare in porta la vittoria…
 
Comunque la partita più disastrosa e che mi ha fatto vacillare la convinzione di bissare lo scudetto, è stata quella con la Juve che alla fine stavamo anche portando a casa se non fosse entrato Bonera… e se Abbiati…, ma in ogni caso prestazione disastrosa sempre in balia dell’avversario.
 
Poi con il rientro di alcuni infortunati siamo ora dove siamo con la prospettiva di “poter solo noi” perdere questo scudetto.
 
Promossi a pieni voti: Ibra, Thiago Silva, Abate, Cassano (ci mancherà…), Nocerino.
 
Sufficienza piena: Aquilani, Robinho, Nesta (nonstante molte partite le ha terminate con le mani sui fianchi… ma sempre classe cristallina).
 
Sufficienza stiracchiata: Abbiati (che ha alternato cose positive a svarioni che ci sono costati punti e fatta giocare la difesa con poca sicurezza), Seedorf (che ritengo se impiegato a piccole dosi il suo contributo lo può dare), Yepes (impegnato poco, ma sembra non dare la sicurezza della passata stagione), Zambrotta (che si tiene a galla per l’esperienza, ma che sia l’ultima in rossonero).
 
Da rivedere: Taiwo (anche se voci lo dicono in partenza per Lisbona destinazione Benfica), El Sharaawy (sembra che abbia stoffa, ma evidentemente non convince appieno Allegri, oppure ha paura di bruciarlo), Van Bommel (sembra abbia perso lo smalto, l’età avanza, dello scorso anno), Boateng (a pensarci bene ha giocato da Boa solo con il Lecce, ma tra infortuni e squalifiche per ora non sta dando il suo consueto apporto, ma si rifarà ed alla fine del campionato sono sicuro che sarà tra i migliori).
 
Bocciati: Pato (speriamo che torni in forma appena rientra, ma quelle poche volte che ha giocato in alcune partite lo avrei preso a schiaffi… credo sinceramente che questa stagione sia l'ultima possibilità per dimostrarsi un fuoriclasse), Ambrosini (vedi Seedorf, ma avrei preferito non gli fosse stato rinnovato il contratto per ricordarmelo come uno dei “grandissimi” del Milan, invece per ora mi sta deludendo e molto), Bonera (alterna qualche buona prestazione a “sciagurate” prestazioni, non da Milan ma lo si sapeva da sempre), Antonini (vedi Bonera, anzi forse anche meglio, ma sempre non da Milan).

Liquidato il Catania (Ibrahimovic rigore, Robinho, autogol Lodi, Zambrotta)


Titolo alla partita:

 Missione compiutaAllegri lo aveva immaginato dopo la precedente sosta: vinciamole tutte e saremo in testa o quasi. Filotto doveva essere e filotto è stato, nonostante sia assodato che parlarne porta una sfiga colossale e a volte sia pure inopportuno perché rischia di limitare l’attenzione nel breve periodo.

Con il Catania un cambio significativo a centrocampo: laddove c’era Nocerino c’è Seedorf, mentre Ambro per Van Bommel ed Emanuelson per Boateng tatticamente non spostano nulla. La novità della doppia mezzala di qualità con il solo schermo davanti alla difesa è il segno della voglia di alzare il tasso tecnico ma è anche figlia della contingenza, perché Van Bommel è in quelle condizioni lì.

Di certo è uno schieramente difficile da vedere nelle partite che contano, però è un’arma in più e ce la teniamo. Piccola nota: osservare che la doppia mezzala di qualità debutta quando il laterale sinistro non lo fa Taiwo né Antonini, ma il difensivo Zambrotta.
Risposta alla piccola nota: sì, ma voglio vedere quando l’avversario inizia a sovrapporre sul lato.

Speravo di vedere la Juve perdere a Napoli e farsi due settimane sulla graticola, perdendo un po’ di quell’entusiasmo. Quindi sulle prime il rinvio m’è dispiaciuto. Però è un dato di fatto che ora sono nel momento ideale e senza infortuni mentre il Napoli reduce da Monaco. Chissà come staranno le cose quando recupereranno…
Ma che vergogna il tavolo che ha deciso che non si gioca. Com’è possibile che ci fosse il Napoli e non la Lega?

Presentazione Milan-Catania

Domenica 6 novembre 2011 – ore 15,00
Undicesima  giornata Serie A 2011-2012 

Non lasciamoci incantare dalle statistiche perché ultimamente Milan-Catania non è affatto una partita facile e forse questa sulla carta, sembra ancora più difficile.

Da quando il Catania è tornato in serie A nel 2006 dopo l’ultima apparizione nel campionato 83/84, già la partita del 20/12/2006, nonostante il rotondo 3-0 finale, non fu affatto facile. Segnò Kakà al 4°, il raddoppio arrivò solamente all’82° grazie a Gilardino e chiuse ancora Kakà all’87°

 

La prima in assoluto si giocò il 27 febbraio 1955, 21ª giornata del campionato che ci vide conquistare il 5° scudetto, vittoria per 2-0 con gol al 79° Frignani e raddoppio dopo 3 minuti all’82° di Nordahl.

 

Il primo pareggio campionato 1962/63, 16ª giornata, risultato 0-0. Altro campionato storico sia per i nostri colori ovviamente, che per il calcio italiano. Infatti il Milan quell’anno fu la prima società italiana a conquistare la Coppa dei Campioni.

 

Gli ultimi due incontri, due pareggi. 33ª giornata campionato 2009/2010, 2-2, primo tempo sotto di 2 gol grazie alle reti di M. Lopez al 12° e raddoppio di Ricchiuti al 43°. Secondo tempo rimonta rossonera con doppietta di Borriello al 3° ed al 35°. Campionato scorso 1-1, dopo il vantaggio rossoceleste di Caputo al 27°, Superpippo Inzaghi al 45° riporta le sorti in parità. Nel secondo tempo ci si aspettava il sorpasso milanista, ma invece non si va oltre una superiorità territoriale sterile. Ma era solo la 3ª giornata e la squadra era ancora imballata e non ancora assimilava gli schemi di Mister Allegri.

Non avendo memoria di giocatori che hanno vestito entrambe le casacche, ho fatto una ricerca ed ho trovato Narciso Soldan di professione portiere. Non voglio rubare il mestiere a Sertac , per cui mi limito a scrivere che ha militato 2 anni nel Catania dal 1951 al 1953 e 3 nel Milan dal 1956 al 1959 vincendo ben 2 scudetti. È morto nel luglio 1987, a dicembre avrebbe compiuto 60 anni, colpito come molti suoi colleghi dalla sla…

Festeggiamo soffrendo a Roma (doppio Ibra, Nesta)

Titolo alla partita: L'eccezione non diventi regola



Per vincere lo scudetto bisogna prendere pochi gol, sentenziava alla vigilia Galliani ricordando un assioma vecchio come il calcio italiano. Le ultime settimane sembrerebbero smentirlo, ma attenzione: l'assioma tornerà valido, validissimo e inattaccabile non appena – e fisiologicamente succederà – inizieremo a fare un po' più di fatica davanti. Sarà quello il momento in cui servirà un muro nella nostra metà campo per farci bastare un golletto. 



Perché prendiamo così tanti gol? I motivi sono molteplici. Non vedo particolari problemi di concentrazione, almeno non in queste ultime due partite (a Lecce furono enormi). C'è la forma scadente di elementi difensivi chiave come Abbiati e Van Bommel, ma c'è anche qualche considerazione da fare sull'assetto. L'anno scorso per lunghi tratti abbiamo giocato con tre mediani e poi con due. Oggi giochiamo con uno (Van Bommel) in forma scadente più uno che non è bravo a fare l'incontrista quanto a buttarsi in avanti (Nocerino). Insomma da tre portatori d'acqua a uno (fiacco) e mezzo. 



Di certo bisogna tassativamente smettere di prendere tanti gol. Per il campionato sicuramente e per la Champions ancor di più, perché non è che puoi andare agli ottavi partendo con due-tre gol al passivo in 180' assicurati.



Stasera s'è vinto, come sempre, perché quando ci siamo tutti e attacchiamo siamo in grado di massacrare tutti. E diciamo pure che abbiamo subito reti su errori individuali, ma è onesto dire che abbiamo ballato troppo. 



Finché ce n'è, viva il re. Però basta. 



E chi pensa che Boateng vada cazziato enormemente per un rosso assurdo lo dica ad alta voce insieme a me: "Galliani, cazzialo".

Presentazione Roma-Milan

Sabato 29 ottobre 2011 – ore 18,00
Decima  giornata Serie A 2011-2012 

BILANCIO CONFRONTI DIRETTI A ROMA

(campionati a Girone unico) 

Giocate: 77

Vittorie Roma 22

Pareggi: 29

Vittorie Milan: 26

Gol Roma: 83

Gol Milan: 85

 

Primo confronto giocato il 23 marzo 1930, 21ª giornata vittoria della Roma per 1-0 gol a 6 minuti dal termine di Volk.

Il campionato successivo arrivò la nostra prima vittoria alla 16ª giornata, il 18 gennaio 1931, vantaggio del Milan nel primo tempo con Arcari III, nella ripresa subito pareggio di Fasanelli al 3° e dopo 8 minuti vantaggio definitivo rossonero con Sternisa.
 
Dopo 2 vittorie consecutive dei giallorossi capitolini, nel campionato 1933/34 arriva il primo pareggio 1-1, 26ª giornata con entrambi i gol nel secondo tempo, vantaggio romanista con Costantino al 5° e pareggio del “solito”' Arcari III su rigore al 25°.
 
Roma-Milan ai tempi della mia “fanciu-adolescenza” era una partita abbastanza alla nostra portata, erano infatti i tempi della “rometta”, infatti dopo la sconfitta per 1-0 del campionato 1965/66, la Roma tornò alla vittoria in casa contro il Milan, nella stagione del loro 2° scudetto 1982/83, per 3-1. Dove ci andavano a concludere le carriere giocatori che avevano dato in altre squadre. Ricordo andando a memoria Del Sol, Amarildo, il “nostro” Pierino Prati e De Sisti, per quest’ultimo un ritorno dopo una vita passata alla Fiorentina.
 
Nonostante la relativa vicinanza con Roma, circa 200 km, sono stato solo due volte a vedere Roma-Milan ed in epoche pre-guerre puniche. 16 settembre 1979 prima giornata di campionato, c’era un mio amico di Roma che veniva per le vacanze nel mio paese e mi invitò ad andare a Roma per la vedere la partita. Andammo io e mio cugino il sabato, dormimmo da lui ed alle 14,00 eravamo allo Stadio. La partita iniziava alle 16,00, un caldo pazzesco. Un signore un gradone sopra di noi, fece rovesciare un cappello di polistirolo pieno d’acqua su mio cugino, questo signore ci rimase male e non sapeva come scusarsi, al che mio cugino gli disse: ma quale scuse, ti ringrazio invece…
 
Ma la cosa più importante di quella partita, per la cronaca finì 0-0, fu che debuttò con i giallorossi un certo Carlo Ancelotti. Un nome che mi pare di aver sentito anche in seguito, ma che ora non riesco a ricordare dove e quando…
 
L’altra partita il 29 novembre 1981, ero militare alla Cecchignola, stavolta era molto freddo. 1-1 il risultato finale con gol in due minuti e di due ex, vantaggio del Milan con Spinosi ed immediato pareggio romanista di Buriani.

Quattro a uno al Parma (triplo Nocerino, Ibrahimovic)

Titolo alla partita: Logicamente Milan

Partenza zoppicante, poi l'uno-due di Nocerino (il primo gol è lo stereotipo del calcio secondo Zlatan) e i tre punti sono nel sacco. Perché in fondo questo è uno sport estremamente logico e coerente. Stiamo bene e siamo più forti quindi vinciamo regolarmente e anche gli episodi vanno quasi sempre nella direzione giusta: a Napoli eravamo mal messi e a ogni nostro errore era gol di Cavani, ora funzioniamo e in tre giorni fanno tripletta Boateng e Nocerino. Insomma la fortuna bisogna cercarsela e meritarsela.

Campagna acquisti in grande spolvero. Nocerino mi sembra uno che non sa fare niente (nemmeno l'incontrista) in modo eccezionale ma che è buono a fare tutto. Taiwo invece conferma l'impressione che dava a Marsiglia e così io ribadisco quel che scrissi al momento dell'acquisto: è grezzo ai limiti del comico ma ne può uscire un grande laterale, dunque ancora buon lavoro a Tassotti. Aquilani mantiene le attese e si dimostra il tipo di giocatore che serviva, pur senza essere Fabregas.

Robinho invece sembra ancora indietro, ma con un Cassano così lo si può aspettare.

Provo dispiacere e dolore fisico per la ragolarità con cui prendiamo gol. Quello di ieri, al di là dell'irrilevanza ai fini del risultato, mi ha dato proprio fastidio perché è la somma di una serie di piccoli-medi errori individuali di tanti giocatori (pallaccia di Boateng, reazione lenta di Taiwo, Bonera abbocca al movimento di Pellé per farlo uscire, Abate si fa bruciare, Abbiati lascia passare la palla sotto le gambe). Come a dire che la concetrazione complessiva è ancora troppo bassa. Roba che quando c'era Gattuso nessuno poteva permettersi di lasciar accadere.

Già, Gattuso. Forza, vecchio leone! 

Presentazione Milan-Parma

Mercoledì 26 ottobre 2011 – ore 20,45
Milano, Stadio San Siro
Nona giornata Serie A 2011-2012 

BILANCIO CONFRONTI DIRETTI A MILANO
(campionati a Girone unico)
 
Vittorie Milan: 12
Pareggi: 6
Vittorie Parma: 2
Gol Milan: 37
Gol Parma: 16
 

Milan-Parma si è giocata la prima volta l’ultima giornata del campionato 1990/91, 26/05/1991, con il risultato di  0-0. Al momento questo pareggio fu “considerato” solo perché permise ai neo-promossi gialloblu di qualificarsi per la Coppa Uefa. Ma invece… attendete di leggere la “prima sconfitta” subita in casa e capirete…
Il Parma si qualificò quindi al suo primo anno di Serie A subito ad una competizione europea grazie anche al fatto che il Milan, per le famose “luci di Marsiglia”, fu squalificato per un anno dalle coppe europee e quindi il 2° posto finale alle spalle della Samp ed alla pari dell’Inter, risultò fine a se stessa.
 
La prima vittoria arrivò l’anno successivo 2-0 alla settima giornata del campionato 1991/92 che ci laureò campioni per la 12ª volta, esattamente il 20 ottobre 1991 con gol del duo meraviglie Gullit-Van Basten.
 
La prima sconfitta subita in casa dai parmensi, il 21 marzo 1993, è diventata una partita storica, infatti Asprilla che segnò il gol vittoria, la partita finì 0-1, interruppe la lunga serie di imbattibilità dei rossoneri che durava da 58 partite ed esattamente dopo la sconfitta per 1-0 a Bari il 19/05/1991, la settimana dopo iniziò la fantastica serie appunto con il pareggio con il Parma descritto sopra.
 
Il Parma quindi aprì e chiuse quel ciclo degli “immortali”.
 
Un anno, 10 mesi e 4 giorni senza perdere una partita in Serie A, fantastico! Solo questi colori ci regalano emozioni come queste!
 
Chi si vuole rileggere le fantastiche 58 partite lo invito a visitare la sotto indicata pagina del mio  web personale: http://web.tiscali.it/zulli/calcio.htm

Tranquilli che è un sito fatto tanto per giocare oltre 10 anni fa, esente da pubblicità e quindi il n. delle visite non mi fa …guadagnare nulla!  

Rimontona a Lecce (triplo Boateng, Yepes)

Titolo alla partita: Schiaffo al campionato

Le avvisaglie si erano viste già contro il Bate Borisov e il primo tempo di oggi ne è stato la logica conseguenza. Tre quarti d'ora di vuoto totale, di palloni lasciati indietro correndo in avanti (Ibra e Robinho), di colpi di tacco al limite dell'area sullo 0-2 (Van Bommel), di papere del portiere (Abbiati), di passaggi fuori fase (tutti), di dormite alla prima azione avversaria (Yepes).
Una cosa inconcepibile per una squadra che sta risalendo la classifica. La reazione del secondo tempo, veemente e fortunata quanto fiacco e sfortunato era stato il primo tempo, non basta minimamente a compensare il disastro visto nella prima parte quando si deve giudicare la prestazione. 

Perché la rimonta ci dice una cosa che già sapevamo, cioè che in questo campionato, soprattutto a Lecce, si può passeggiare. Ma il tonfo del primo tempo ci dice che abbiamo bisogno di un grosso bagno di umiltà. Voliamo troppo alti, concediamo troppo ogni partita e anche Allegri ci mette del suo: com'è possibile che in settimana si sia messo a fare calcoli da sborone ("vinciamone 4 di fila e saremo in testa") anziché tenere alta la tensione della squadra dicendo che a Lecce sarebbe stata durissima? Anche se non lo pensa, un allenatore deve dirlo. 

Poi è chiaro che oggi agli avversari per lo scudetto abbiamo lanciato un messaggio devastante, ma noi dobbiamo guardare in casa nostra. 

L'unico che ha giocato allo stesso modo per 90' è stato Cassano, davvero bravo. Come lui anche l'arbitro, che ha sbagliato tutto lo sbagliabile. Ma non paragoniamo un fuorigioco millimetrico non visto a un rigore clamorosamente regalato.